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sabato 22 giugno 2013
[Editoriale] Cosa sta succedendo in Turchia e in Brasile?
Le proteste in atto in Turchia prima ed in Brasile oggi sono ormai la notizia principale di qualsiasi testata giornalistica, ma perchè stanno protestando? le motivazioni che spingono alle manifestazioni di piazza sono assai differenti per i due paesi.
In Turchia le proteste sono in atto ormai da quasi in mese e sono nate a causa della "nuova politica" del premier turco Erdogan, egli vorrebbe riportare nel suo paese la cultura islamica con tutti gli oneri e gli onori connessi, ad esempio è stato proibito alle hostess della compagnia di bandiera di poter utilizzare rossetti con colori troppo sgargianti o vestiti eccessivamente succinti perchè questo invoglierebbe l'uomo al peccato.
La Turchia negli ultimi anni ha tentato svariate volte di aprirsi al popolo occidentale, non solo economicamente attraverso la richiesta di far parte dell'unione europea, ma anche un'apertura culturale del popolo stesso verso lo stile e le abitudini di vita occidentali sempre però ovviamente mantenendo intatto il proprio credo e la propria identità islamica, ovviamente tralasciando l'estremismo e il fanatismo religioso, tuttavia a quanto pare la politica governativa da qui a qualche tempo è cambiata, e di certo questo voler far ritorno alla filosofia islamica del passato non è un passo avanti verso l'Europa, mentre altri paesi arabi fanno il processo inverso ( vedi la primavera araba con Tunisia, Libia, Algeria ed Egitto seppur con tutte le difficoltà annesse e connesse) la Turchia sembra voler arretrare, ed il popolo questo l'ha percepito chiaramente.
Le proteste sono state duramente represse dal governo, anche oltre i limiti, la cronaca narra di acidi e fumi tossici che avrebbero provocato ai manifestanti ustioni ed irritazioni più o meno gravi, anche la polizia non sembra certo avere il polso debole anche con i giornalisti internazionali accorsi sul posto, riuscirà il popolo turco a fermare la retrograda filosofia governativa o la Turchia è veramente destinata ad arretrare nell'ormai vecchia filosofia islamica? a mio avviso il popolo turco non ha per nulla voglia di restare indietro rispetto al resto del mondo e farà di tutto per proseguire nella lotta contro la politica del proprio governo.
Dall'altra parte del mondo le cose non sono differenti, seppur come detto le motivazioni che spingono il popolo brasiliano a scendere in piazza sono altre, a scatenare il tutto l'aumento del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico, ovviamente è stata solo l'ennesima goccia di un vaso ormai satollo e che è fatalmente traboccato.
La Presidente brasiliana è accusata di aver sperperato ingenti somme di denaro pubblico per i Mondiali di calcio, che si terranno nel paese verde-oro il prossimo anno, il che in effetti corrisponde al vero mentre nelle periferie delle enormi metropoli negli ammassi di ferraglie abitati la gente vive di fame e stenti, mentre la scuola pubblica è abbandonata a se stessa, ed il ceto medio inizia a far fatica a soddisfare i propri fabbisogni giornalieri, nonostante il paese è ormai da anni un'economia in crescita non sembra essere così per il popolo, ma esclusivamente per banche, industrie ed aziende.
La Presidente ha promesso dialogo, ma tolleranza zero contro la violenza e manifestazioni che si spingano oltre i limiti della legalità, l'aumento del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico è stato revocato, tuttavia è un pò tardi per rinunciare ai mondiali visto che gli stadi son stati costruiti ed il denaro è stato ormai investito, le proteste in Brasile sono partite solo da qualche giorno per cui seguiremo l'evolversi della situazione nelle prossime settimane.
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