domenica 6 settembre 2015

AYLAN E LA MORTE DELL'ANIMA

Aylan Kurdi
Questa è la foto che ha sconvolto il mondo nei giorni scorsi, c'è chi ha pianto e chi ha esultato, chi ne è rimasto scioccato e chi indifferente, c'è chi ha approvato la scelta di pubblicarla chi invece l'ha condannata, il punto su cui voler dare uno spunto di riflessione è però un altro, dove stiamo andando?dove si sta dirigendo questo mondo che combatte, denigra... ODIA chi fugge dalla guerra e dalla miseria? un mondo dove il populismo domina, dove viene diffusa l'idea che costoro che arrivano porteranno a l'estinzione dei popoli autoctoni, alla minaccia delle nostre donne e delle nostre case, come se fossimo stati invasi da una massa di stupratori, rapinatori ed assassini, la verità è un'altra, questa è gente che alla ricerca di un sogno, di felicità, di una vita serena fatta di calore familiare, di amore e affetto e non di tagliagole e di bombe che cadono giornalmente sulle loro case, poi è ovvio che fra loro si celano potenziali delinquenti ma nella stessa misura di quelli che si nascondono nei nostri vicini, concittadini e connazionali, la cattiveria e l'illegalità è caratteristica comune in ogni parte del mondo e non è che impedendo l'accoglienza e l'aiuto a questa gente nel nostro paese la criminalità diminuisce drasticamente, Aylan cercava sorrisi, affetto ed una vita senza più paure, e nel sogno di questa speranza ha trovato la morte, molti di voi sosterranno che nessuno ha obbligato questo bambino e i suoi genitori a partire, ma...vi pongo questa domanda, meglio vivere nel terrore e nella paura rischiando di morire o rischiare di morire sperando nella pace e nella serenità? ad ognuno di noi la sua risposta...

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