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lunedì 27 maggio 2013
[Editoriale] E' stato un giro...
E' stato un giro che prometteva scintille sin da quando era stato presentato, e così è stato, se non tanto sotto il profilo della classifica, dove Vincenzo Nibali del Team Astana ha dominato incontrastato, lo è stato dal punto di vista delle condizioni meteorologiche con tappe sulla carta semplici che si sono rivelate decisive e quelle dure con arrivi sotto tormente di neve.
IL PERCORSO
Quello di quest'anno è stato un percorso ostico e ricco di difficoltà praticamente ogni giorno, anche nelle tappe apparentemente più facili, tappe come quella di Sella San Bruno nella prima settimana e Firenze e Pescara poi, per non parlare dell'affascinante percorso della tappa di Vicenza, concludendo con le spaventose salite dell'ultima settimana, eh si son state spaventose nonostante la cancellazione di montagne come il Gavia, lo Stelvio, il Giau e l'arrivo sul Martello.
I PROTAGONISTI
Vincenzo Nibali- Ha regnato in questo giro fin dai primi giorni, concentrazione ed una squadra efficiente gli ha permesso di non incappare mai nelle insidie che i vari percorsi giornalieri nascondevano, ha tenuto molto bene nelle due cronometro, a Saltara prima e poi stravincendo e mettendo le mani sul giro vincendo la cronoscalata della Polsa, non pago del dominio ha trionfato anche nell'ultima tappa con arrivo in salita, ovvero sulle mitiche Tre Cime di Lavaredo.
Cadel Evans- Molti credevano che fosse venuto al giro solo per allenarsi in vista del Tour De France ed invece ha provato a far classifica fin da subito conquistando anche alcuni abbuoni sugli arrivi in volata ristretta della prima settimana, il crollo è avvenuto nella cronometro della Polsa e poi sulle Tre Cime, ottenendo comunque un ottimo terzo posto nella classifica generale finale.
Michele Scarponi- Ha provato a far classifica, ma è riuscito soltanto ad ottenere l'ennesimo quarto posto, non è praticamente mai riuscito a scattare o a fare la differenza, limitandosi a tenere sulle grandi salite e nelle cronometro, ora a lui toccherà decidere se continuare ad essere un discreto uomo di classifica o affiancare un grande corridore nelle vesti di gregario.
Rigoberto Uran- Da gregario di lusso a capitano sul campo, è questa la storia di Rigoberto Uran in questo giro dopo il declino di Wiggins, ha tenuto bene nelle salite e si è difeso alla grande nella cronoscalata da Mori a Polsa ottenendo alla fine un ottimo secondo posto in classifica generale, è un corridore ancora giovane che potrà dire ancora molto negli anni futuri.
Carlos Betancur- E' un ragazzo molto interessante e che spesso e volentieri ha anche provato a vincere delle tappe, è un corridore d'attacco che secondo me con il passare degli anni appassionerà molti tifosi di ciclismo, a mio avviso è un futuro vincitore del Giro d'Italia, forse troppo lento a cronometro per poter ambire ad un trionfo futuro anche al Tour, ma è giovane e può migliorare anche nella specialità contro il tempo, vincitore della maglia bianca di miglior giovane.
Giovanni Visconti- E' un uomo rinato dopo questo giro il corridore siciliano, ha dimostrato a tutti che la forza della mente può rivoluzionare l'intera esistenza di un uomo, portandolo dalle stalle alle stelle e viceversa, dopo quasi due anni di buio ha ritrovato la luce trionfando sul Galibier dimezzato prima e nella bellissima tappa di Vicenza, son sicuro che questo per lui è l'inizio di una nuova brillante carriera, notizia importante anche in vista dei mondiali di Settembre.
Mark Cavendish- Dominatore assoluto degli arrivi in velocità, nessuno è riuscito a contrastarlo negli arrivi in volata, vince la maglia rossa della classifica a punti, solitamente riservata appunto ai velocisti delle due ruote.
LE DELUSIONI
Robert Gesink- L'eterna promessa olandese resta ancora una volta tale, dopo una prima settimana soddisfacente, piano piano il corridore del team Blanco ha perso posizioni in classifica, decisive ( in negativo) la cronometro della Polsa e gli arrivi in salita.
Ryder Hesjedal- Era evidente che sarebbe stato molto difficile confermare le prestazioni dell'anno scorso, quando trionfò in maglia rosa, lo scalatore canadese non è mai stato realmente protagonista in questo giro, infatti ha abbandonato prematuramente.
Bradley Wiggins- Era il favorito numero uno di questo giro, ma il campione britannico e la sua squadra non hanno messo in preventivo il maltempo ed i percorsi decisamente più sofisticati rispetto a quelli del Tour, la paura di Wiggins nelle discese ed una forma che comunque non è sembrata impeccabile ha raggiunto l'apoteosi con la polmonite che l'ha costretto al ritiro, cosa sarebbe accaduto con Wiggins in piena forma? secondo me poco o nulla, contro un Nibali così in questo giro avrebbe avuto difficoltà anche Contador.
LA RIVELAZIONE
E' per me Rafal Majka, lo sconosciuto scalatore polacco del team Saxo-Tinkoff ha lottato fino all'ultimo per la maglia bianca, concludendo comunque il giro tra i primi dieci della classifica generale, un risultato che davvero in pochi, forse nemmeno lui stesso avrebbero pronosticato prima dell'inizio della corsa rosa.
LE CONCLUSIONI
E' stato un giro bello, avvincente e che ha regalato emozioni praticamente ogni giorno, dal dominio di Mark Cavendish in volata, alle vittorie del cuore e delle lacrime di Visconti, dalle pedalate incontrastate di Nibali quando la strada s'impennava alla sofferenza e alla tenacia di Wiggins, una cosa è certa, queste emozioni ci mancheranno sicuramente, emozioni del ciclismo che sono del tutto uniche e particolari rispetto a quelle di qualsiasi altro sport.
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