lunedì 1 ottobre 2012

L'approfondimento politico: Mario Monti per l'Italia


Dopo la caduta del governo Berlusconi, Mario Monti è subentrato alla guida del paese su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per restare in carica fino alla naturale fine della legislatura, ovvero Aprile 2013, ebbene, è venuto il tempo di fare qualche bilancio su l'operato di questo governo.

Sicuramente Monti ha restituito a l'Italia la credibilità perduta agli occhi dell'Europa e del mondo intero, il suo apprezzamento e ascolto da parte dei massimi vertici europei e mondiali ha sicuramente ridato a l'Italia quell' importanza di essere al centro delle decisioni di politica economica, sociale e culturale, il rigore,l'etica e la serietà di Monti è  indiscutibile agli occhi di tutti, tuttavia sulle decisioni in se e la politica intrapresa c'è da discuterne.

Innanzitutto bisogna partire dalla riforma del lavoro, che sino ad ora non ha generato gli effetti sperati, di certo bisognerà vederne gli eventuali frutti a lungo andare, ma attualmente la disoccupazione non ha visto affatto il rallentamento tanto atteso, anzi, è in continuo aumento, specie nel settore giovanile, che si aggira oltre il 30 %, le polemiche sull'ormai tanto decantato "articolo 18" inoltre sono cosa nota.

La lotta a l'evasione fiscale è invece un punto che va visto sotto due diverse luci, quella nei confronti dei grandi evasori e quella nei confronti dei "normali" cittadini, il pugno di ferro non pare essere affatto lo stesso, ai grandi evasori spesso viene applicato un parziale condono, insomma, uno sconto del debito, nella speranza da parte di Equitalia di recuperare almeno parte della somma, dall'altra parte i piccoli evasori, ovvero i normali cittadini, a cui già somme come 1000,5000 o 10000 euro sono mazzate pesantissime e verso il quale non si transige in modo alcuno, pretendendo le intere somme in breve tempo, altrimenti si "minacciano" sequestri, pignoramenti e fermi amministrativi, siamo tutti d'accordo quando sia fferma che la lotta a l'evasione è giusta e doverosa ma bisognerebbe avere un occhio di riguardo per chi non paga non certo per scelta, ma per necessità, dovendo scegliere tra cibo o bollette.

Rimanendo in questione fiscale, il fattore "Tasse", si sa, quando c'è bisogno di risanare, di recuperare denaro, si aumentano la tasse, il problema è, è giusto far pagare queste tasse a tutti indistintamente in modo uguale? Nel senso, per chi guadagna 1000, pagare 50 non sarà certo un problema, ma per chi guadagna 100 pagarne 50 lo è senz'altro, e, in un Italia dove chi guadagna 50 è la stragrande maggioranza, non sarebbe doveroso a livello etico e sociale ripartire il pagamento delle tasse in base a ciò che si ha? in base alle proprie possibilità? in modo da poter rispettare le proprie esigenze? e di conseguenza anche diminuire i debiti e le cartelle esattoriali delle bollette lasciate a marcire da parte di chi non può pagare.

Ultima questione, le spese della politica e delle istituzioni, questa purtroppo è la pagina più buia e che fa rabbia ai cittadini, 900 parlamentari con stipendi che variano dai 5000 ai non si sa quanti euro mensili non sono forse troppi? ma perlomeno la cosa andrebbe bene qualora svolgessero il proprio lavoro e mestiere in modo preciso, meticoloso e fruttuoso, cosa che purtroppo non è affatto così, non sarebbe quindi il caso di ridurre notevolmente sia il numero dei parlamentari e rispettivi stipendi di una politica oggi in crisi più che mai?
Inoltre, non solo la politica ed i politicanti vanno messi sotto l'occhio del ciclone, avete idea di quanto guadagni il direttore dell'INPS, della Polizia di Stato, di Equitalia, della Finanza, dell'Esercito Italiano, insomma di tutte le istituzioni pubbliche statali? inutile elencare cifre precise e mirate, basta solo dire che tali personalità guadagnano più di Barack Obama, o del Capo della CIA americana o di quello di Scotland Yard, insomma questi stipendi d'oro sono davvero così meritati e giusti?

In Italia il reale problema sono gli italiani, tutti indistintamente, dal grande politico, al direttore di banca, al contadino di campagna, è un paese dove la corruzione, il trovare il sotterfugio per farla franca, per evitare di pagare un ticket ospedaliero, un bollo, una tassa o un qualcosa, la raccomandazione per trovare lavoro, il dover fregare l'altro ad ogni costo e la malavita sono a l'ordine del giorno, ecco perchè personalmente non vedo come l'Italia possa diventare un paese retto e corretto come gli altri, dove chi sbaglia viene punito, dove i politici corrotti spariscono e non si vedono più, dove la criminalità organizzata non esiste o perlomeno se c'è proviene dall'Italia, dove se c'è qualcosa da pagare la si paga e basta ed anche ben volentieri perchè si sa che quei soldi vengono investiti nel modo giusto per dei servizi che funzionano.

Concludendo, sicuramente Mario Monti è il male minore che possa avere l'Italia al momento, ma c'è bisogno ancora di tanto tanto altro, e nonostante la via d'uscita definitiva verso un Italia allineata al resto d'Europa e del mondo non ci sarà mai, bisogna impegnarsi per far sì che la situazione migliori sempre di più, difatti probabilmente per molti italiani la preoccupazione per quanto riguarda la fattispecie politica è il cosa ci sarà dopo Monti, "e se tutti questi sforzi verranno nuovamente buttati al vento?" è la domanda retorica che essi si pongono.

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