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lunedì 13 agosto 2012
Olimpiadi Londra 2012, la cerimonia di chiusura
LONDRA- E con la cerimonia di chiusura svolta ieri sera nello stadio di Stratford si è chiusa anche la 30a rassegna olimpica, una cerimonia che ha visto la cultura musicale britannica svettare a tutto tondo, da "Imagine" di John Lennon riapparso al centro dello stadio a mo di mosaico con il suo famoso volto, poi è stata la volta di George Micheal che si è esibito in due delle sue canzoni più famose.
Unica pecca della serata a mio modo di vedere l'omaggio (doveroso?) alla moda britannica con due nomi su tutti, Naomi Campbell e Kate Moss, famose sopratutto per le loro vicende giudiziarie e "stupefacenti" che per bellezza e bravura, probabilmente omaggio frutto di un cospicuo e lauto finanziamento da parte dell'alta moda britannica.
Altro blocco, altra sorpresa, tornando alla musica, cosa vi viene in mente se vi dico cinque ragazze e milioni di dischi venduti in tutto il mondo? ma è ovvio, Spice Girls!
Le cinque son giunte al centro dello stadio a bordo dei classici taxi inglesi ed hanno intonato anch'esse due delle loro canzoni più famose, dopo di loro è stata la volta invece di tre artisti emergenti nel panorama britannico, ovvero Jessie J., Taio Cruz e Tinie Tempah anche loro giunti a bordo di lussuose auto rigorosamente "Made in United Kingdom".
Eric Idle, "famoso" membro del gruppo "Monty Phyton" si è esibito poi nell'interpretazione del tutto personale di un brano volto al far capire che anche nei momenti più bui o addirittura sul momento della fine bisogna sempre vedere il lato buono della vita, durante la sua esibizione anche un omaggio alla terra di conquista più "redditizia" britannica, ovvero l'India.
Spazio ai Muse poi, con la colonna sonora (a dire il vero non questo gran che) Survivor, ma è ciò che viene subito dopo che ha abbracciato i cuori e le emozioni di tutti i britannici e non solo, ovvero il mitico Freddy Mercury, è il momento dell'omaggio ai mitici "The Queen" dunque e non poteva mancare Bryan May (il chitarrista) che mostra tutto il suo talento ed il vero rock britannico e probabilmente mondiale in assoli paurosi, uno su tutti quello della celeberrima "We will rock you", anche qui però voglio segnalare una pecca dove ad intonare e "sostituire" la voce di Mercury si è esibita Jessie J., un mix tra saggio e nuovo che personalmente non ho gradito, troppo nostalgico e tradizionalista? Forse!
E poi la volta dei rituali "sacri" e diciamolo pure, noiosi, di ogni cerimonia di chiusura, ovvero i combenevoli, i saluti del presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), degli organizzatori e del passaggio di testimone a coloro che organizzeranno la prossima di Olimpiade, ovvero i brasiliani di Rio de Janeiro.
Quindi spazio ad una breve presentazione di ciò che vedremo a Rio fra quattro anni rigorosamente a ritmo di samba, cultura, musica e bella gnocca brasiliana con colpo di scena finale dove compare il leggendario Pelè.
Ritorno alla britannicità dunque per lo spegnimento del braciere olimpico con i Take That ad accogliere nello stadio una gigantesca araba fenice che simboleggia lo spegnimento del fuoco di Olimpia che rinascerà però fra 4 anni ( la Fenice è simbolo di rinascita), a chiudere quindi l'esibizione di un altro leggendario gruppo che ha fatto la storia della musica, gli Who.
E con questo si sono chiusi questi giochi, queste due settimane e poco più di battaglie, emozioni, polemiche e fratellanza, perchè si, almeno alle olimpiadi possiamo ammirare iraniani e americani che battagliano assieme ma senza un kalasnikov fra le mani e che alla fine si abbracciano, perchè lo spirito olimpico è questo.
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