lunedì 2 giugno 2014

[GIRO D'ITALIA 2014] E' STATO UN GIRO...


E' stato un giro che ha parlato molto colombiano con le grandi prestazioni del vincitore Quintana, del suo primo avversario Uran, del vincitore della maglia azzurra Arredondo ed in prospettiva futura del giovanissimo Henao, eppure tante sono state le altre lingue che si sono intersecate in questo giro a partire da un inglese molto variopinto e particolare, quello degli australiani Matthews, Rogers ed Evans vincitori di tappe e protagonisti di qualche giorno in rosa, il francese di Nacer Bouhanni ogni volta che si arrivava in volata è stato madrelingua della carovana per non parlar poi del fiammingo di Tim Wellens, ma a dire il vero c'è anche un'altra lingua che non poteva certo mancare in questo giro, il nostro italiano con le belle vittorie del simpatico toscano Diego Ulissi e tappa dopo tappa quando si cominciava a salire con le emozioni e l'adrenalina che ci ha regalato un immenso Fabio Aru che vede per lui e per il ciclismo italiano un futuro roseo che più roseo non c'è, e chissà magari anche giallo o a pois (per il Tour).

I PROMOSSI

Michael Matthews, il giovane australiano della Orica ha conquistato la rosa il secondo giorno per poi portarsela fino a Montecassino addirittura vincendo su un arrivo in salita, ha onorato la rosa ben oltre le aspettative per poi crollare inevitabilmente in salita e ritirarsi prematuramente.

Bardiani CSF, senz'altro per la squadra italiana di Reverberi è stato un giro straordinario, giovani ragazzi italiani che si sono imposti in modo sublime quando le fughe sono arrivate fin sul traguardo con Marco Canola e Stefano Pirazzi entrambi alla prima vittoria tra i professionisti, onore e gloria a questa squadra e a questi ragazzi per aver portato in alto il movimento ciclistico italiano.

Domenico Pozzovivo è senz'altro stata una bella sorpresa di questo giro, la sua squadra ha vinto la classifica a squadre cosa che prima di questo giro nessuno ci avrebbe mai scommesso un euro, forse arrivato al picco della forma già dai primi giorni per poi calare nel finale nelle tappe importanti, eppure ha chiuso al quinto posto, se l'anno prossimo migliora i suoi programmi di allenamento potrà arrivare sul podio?

Pierre Rolland, il francese sempre a l'attacco che ci ha sempre provato anche con attacchi da lontano non sempre andati a buon fine, ma è stato quasi sempre l'unico a non arrendersi mai e a dare alle varie tappe di montagna quel pepe in più, anche lui protagonista nella famosa tappa dello Stelvio ha guadagnato lì il suo eccellente quarto posto nella generale finale.

Rigoberto Uran, Nairo Quintana, Fabio Aru, son stati senz'altro loro tre che hanno dato spettacolo in questo giro, il primo con la straordinaria vittoria nella cronometro con arrivo a Barolo, il secondo ha arraffato la rosa nell'ormai famosa tappa dello Stelvio per poi però distruggere tutte le polemiche e dimostrando di essere il più forte nella crono scalata del Monte Grappa, protagonista qui anche Fabio Aru oltre alla magnifica vittoria del sardo a Montecampione, sono loro il podio di questo Giro d'Italia.

I BOCCIATI

Marcel Kittel, dopo le due vittorie in terra d'Irlanda si è ritirato per qualche linea di febbre, quando ci sono stati corridori che con patologie ben più gravi hanno resistito e sono arrivato fino a Trieste, non ha onorato la corsa rosa come hanno fatto tanti altri, è forse il velocista più forte sulla piazza, ma non lo ha dimostrato sulla strada.

Michele Scarponi non è stato di certo protagonista in questo giro, complice anche sopratutto la caduta di Montecassino è sprofondato in classifica fin da subito lasciando il giro prima delle ultime tappe decisive, al di là della caduta credo che comunque non sarebbe potuto andare molto lontano, è forse venuta l'ora per lui di diventare un eccellente gregario e puntare magari nei giorni di "libertà" in qualche vittoria in fuga.

Cadel Evans, il discorso è molto simile a quello di Scarponi, pur senza cadute e problemi l'australiano dopo i primi giorni in rosa è mano a mano sprofondato in classifica, l'età avanza ed è forse arrivato per lui il momento di appendere la bicicletta al chiodo, al di là del grande uomo, simpatico e straordinario che è ovviamente, sarà molto più utile a bordo di un'ammiraglia dalla prossima stagione.

Ivan Basso, anche per lui l'età avanza ed ormai sembra chiaro che non possa più essere protagonista in un grande giro, anche per lui le strade sono due, il ritiro o fare da eccellente gregario ad un grande corridore.

IL CASO STELVIO

Ha sicuramente minato e messo punti oscuri sull'efficienza e sui regolamenti del ciclismo non che oscurato anche la vittoria di Quintana stesso che grazie a quella tappa guadagnò ben quattro minuti in classifica, sicuramente l'Unione Ciclistica Internazionale indagherà su cosa sia avvenuto in quella tappa ma dubito verranno presi provvedimenti drastici e variazioni in classifica, al massimo potrebbe avere qualche problema l'organizzazione del giro.

Non ci resta a questo punto che attendere il prossimo "grande giro" ovvero il Tour de France nel mese di Luglio che il mio blog ovviamente seguirà tappa per tappa, se siete appassionati di ciclismo non potete di certo perdervelo.

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