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giovedì 14 marzo 2013
Chi è il nuovo Papa Jorge Mario Bergoglio?
Jorge Mario Bergoglio nasce a Buenos Aires il 17 Dicembre 1936, di origini piemontesi, nella fattispecie astigiane, decide di farsi prete solo all'età di 33 anni seguendo la filosofia gesuita.
Eviterò la carriera ecclesiastica che ha fatto, tra studi teologici in giro per il mondo ed incarichi vari, non ultimo l'arcivescovato di Buenos Aires e mi concentrerò sui possibili pregi ed i possibili "difetti" di questo 266° Papa.
Ha deciso di prendere il nome di Francesco, prima volta nella storia della Chiesa che un Papa decide per questo nome, è inoltre il primo Gesuita e Sudamericano a divenire Pontefice.
Riporto il suo discorso, fatto ier sera ai fedeli:
Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
I PREGI
E' un uomo umile, ed il che è tutto dire, a Buenos Aires ha deciso di vivere in una modesta casa come tante rinunciando all'appartamento lussuoso riservato a cardinali e vescovi, non ha una macchina di proprietà o di servizio, si spostava per la città attraverso i mezzi pubblici, dalla metropolitana, ai taxi, agli autobus, per questo era molto fra la gente.
Quando fu nominato cardinale numerosi argentini decisero di metter da parte dei soldi per pagarsi il viaggio verso Roma in modo da assistere alla cerimonia, lui consigliò vivamente loro di non farlo e di donare quel denaro ai poveri.
Infine proprio ieri sera nel suo primo discorso ai fedeli al contrario degli altri Papi non ha voluto indossare la stola ( quella porpora e oro per intenderci), l'ha messa esclusivamente durante la benedizione "Ubi et Orbi" per poi subito toglierla.
I DIFETTI
Le ombre che sembrano venir fuori sono essenzialmente tre, la sua "inimicizia" con la Presidente Argentina Kirchner, il suo silenzio in merito alla dittatura argentina e le sue parole nei confronti del matrimoni omosessuali, su questi ultimi si è espresso in modo netto definendoli "la distruzione del progetto di Dio" e "un inganno ai figli di Dio", insomma sono tutte questioni che possono portare ad una visione comunque arcaica seppur tradizionale dalla parte della Chiesa delle problematiche e delle questioni che attanagliano la società moderna.
Tuttavia impossibile dire già da ora se sarà un Papa ben voluto dal popolo, un Papa ordinario o rivoluzionario, un Papa capace di confronto e dialogo o che si immolerà sulle sue visioni senza mai virare, insomma se possa rappresentare una figura positiva o negativa per la Chiesa e per le aspettative della gente, non resta che attendere l'evoluzione di questo 266° pontificato e valutare poi sui fatti oggettivi che verranno fuori.
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