lunedì 11 febbraio 2013

[Editoriale] Le dimissioni del Papa


E' la notizia del giorno quella dell'annuncio da parte di Joseph Ratzinger di rassegnare le dimissioni e di rinunciare al pontificato che gli è stato assegnato nell'Aprile del 2005 per succedere Giovanni Paolo II, le motivazioni sono ricadute prevalentemente sulla salute del Pontefice.

A mio avviso dietro un'annuncio del genere ( che vede l'ultimo precedente risalire al Medioevo con il Papa che come affermò Dante Alighieri " fece per viltade il gran rifiuto", ovvero Celestino V) delle motivazioni ben più grandi, probabilmente grosse pressioni da parte delle alte sfere vaticane per le quali Joseph Ratzinger non è riuscito più a tener testa e non si sentiva pronto per continuar a combattere e ribattere a tali pressioni.

Inizialmente Ratzinger è stato disegnato come un Papa conservatore, duro e che avrebbe difeso la vecchia essenza cattolica, tuttavia in numerose questioni si è pronunciato in modo differente a ciò che per la Chiesa sarebbe stato più semplice sostenere, ad esempio in merito alla questione dei "preti pedofili" dove la posizione prevalente di molti ecclesiastici si spostava ad un mero attacco della stampa nei confronti del Vaticano, Joseph Ratzinger invece ha voluto rinnegare tale complotto affermando le colpe della Chiesa in questo senso e dicendo che i nemici della Chiesa non vengono dall'esterno ma sono presenti nella Chiesa stessa, tali parole oggi, in luce proprio delle dimissioni odierne, possono esser viste sotto una diversa ottica e cioè secondo la quale Ratzinger ha avuto sin dalla sua nomina serie difficoltà nell'amministrare la Sacra Romana Chiesa ed ha sempre avallato la possibilità di dimettersi non sentendosi adatto ed abbastanza forte per combattere contro i vari poteri radicati nella Chiesa stessa.

Concludo con un mio auspicio per il Papa che verrà, il mio desiderio sarà quello di un Papa assai aperto al dialogo, che vada oltre il credo cattolico in se e si apra alle varie realtà presenti oggigiorno adeguando la Chiesa ai reali bisogni del mondo moderno, mi auspico un Papa popolare e sopratutto popolano, spero in un Papa forte e arcigno contro le ingiustizie, la discriminazione di qualsiasi genere e tipo e che sia capace di essere al fianco dei reali bisogni spirituali di ogni cattolico e non.

Nessun commento:

Posta un commento

Commentate liberamente tenendo sempre ben a mente gli ideali del rispetto.