martedì 23 ottobre 2012

Politica: Elezioni Usa, Obama vince il terzo ed ultimo scontro


BOCA RATON- Dopo la vittoria nel secondo dibattito, Barack Obama vince anche il terzo ed ultimo scontro.

Il tema centrale della serata è stato, o meglio, sarebbe dovuto essere la Politica Estera, ma il candidato repubblicano Mitt Romney si è spesso e volentieri rifugiato su quella interna ripiegando sul solito discorso riguardante disoccupazione e classe media, sicuramente temi importanti ma che erano già stati abbondantemente discussi nei due dibattiti precedenti.

Lo scontro si apre sul discorso della "Marina" quando Romney afferma che la "U.S Navy" ha meno navi rispetto al 1916 e al quale, uno spigliato Obama, risponde ironicamente:

"Se è per questo abbiamo anche meno cavalli e baionette"

Nonostante la ferrea disciplina da parte del moderatore Bob Schieffer nello studio non si è potuto non udire un formicolio contenuto di risate che sarebbero volute esplodere decisamente in modo più fragoroso, Obama tornando serio ma allo stesso tempo ironico ha poi continuato:

"Governatore (rivolgendosi a Romney ovviamente) deve sapere che le cose sono molto cambiate, abbiamo quelle cose chiamate portaerei che servono per far atterrare gli aerei appunto, e quelle navi che vanno sott'acqua, i sottomarini nucleari."

Romney a questo punto come detto, tenta di rifugiarsi nella politica interna alludendo alla battuta sui sottomarini di Obama:

"Si, sott'acqua come lo è mezza america!" riferendosi alla classe medio-bassa appunto, poi però fa allusioni al futuro e afferma: "Io sono ottimista riguardo il futuro, io voglio la pace", e accusando Obama di voler continuare la guerra in Iran conclude:

"Io voglio vedere la pace in questo paese, poi però dalla politica estera ripiega nuovamente su quella interna e dice: Qui ci sono due percorsi possibili, uno è quello del Presidente attuale che ci porterà a fare la fine della Grecia e che ci porterà a 20 milioni di americani senza lavoro, e l'altro è il mio con 12 milioni di nuovi posti per la gente."

Insomma gira che ti rigira Mitt Romney per più di cinque minuti sulla Politica Estera non ce la fa a stare e Obama tenta di ribattere proprio su questo continuo "cambiamento" di Romney e sulle sue indecisioni e instabilità sugli esteri e afferma:

"Come può un Presidente cambiar idea in continuazione, ad esempio sulla Cina, non è possibile attaccare sconsideratamente la Cina, uno dei paesi leader dell'economia mondiale, rompere i ponti con loro sarebbe una cattiva scelta, piuttosto c'è da concentrarsi sul giocare ad armi pari ed in modo pulito, afferma Obama riferendosi ai bassi costi di produzione e alla falsificazione dei prodotti commerciati, poi conclude: l'America ha bisogno di una leadership forte e ferma, magari decisa, dura, ma fatta di un agenda ben precisa."

Gli altri temi della serata, rimanendo a fatica sulla politica estera sono stati, la primavera araba, l'Afghanistan e la recente crisi siriana, dove i due, seppur su diverse idee sul come e sul quando sembrano concordare, se Obama preme per la risoluzione confidando sulla collaborazione di Israele, Romney spinge per l'armamento ai ribelli, con Obama che smonta però presto tutto con la saggia considerazione del problema nel caso le armi finissero nelle mani dei terroristi.

Insomma Obama ha dimostrato di avere le idee decisamente più chiare, al contrario del repubblicano Romney che quando non sa cosa rispondere torna sul discorso disoccupazione e lavoro, con il moderatore della serata che spesso e volentieri è dovuto intervenire affermando " Ma non dovevamo parlare di Politica Estera?".

 Concludendo, i sondaggi in fondo parlano chiaramente, il più veritiero dà Obama vittorioso nel dibattito 48 a 40(CNN) che a questo punto, almeno riguardo i così detti "debates" vince per 2-1 in rimonta, ora però non resta che attendere le ormai imminenti elezioni.

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