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domenica 22 luglio 2012
Tour de France, è il trionfo di Wiggins
Proprio oggi è terminata la novantanovesima edizione del Tour de France, un edizione contraddistinta da non molta salita questa con le cronometro che avrebbero fatto la vera differenza, Bradley Wiggins, formidabile pistard e forse il corridore più forte del mondo nelle prove contro il tempo è riuscito ad aggiudicarsi questo Tour, fino a qualche anno fa tutto ciò era impensabile in quanto lui nasce appunto corridore da pista, da alte velocità ed in grado di tener elevate andature per lunghi tratti, insomma quel che nel ciclismo si dice passista, nonostante ciò ha deciso ormai da qualche anno di tentare la strada per diventare un abile scalatore e provare a puntare a quella che è la corsa ciclistica a tappe più prestigiosa del mondo, il Tour de France appunto.
Quest'anno arrivava all'appuntamento dopo aver dominato lui e la sua squadra, la SKY Procycling altre prestigiose corse come la Parigi- Nizza a Marzo e il Giro del Delfinato appena qualche settimana prima del Tour, l'unica incognita era se avrebbe tenuto questo straordinario stato di forma per tutte e tre le settimane, tempo della durata del Tour, ebbene ci è riuscito, vincere il Tour però non è solo frutto del lavoro personale ma c'è bisogno di una grande squadra al proprio fianco forte in salita quanto in pianura,colui che però deve ringraziare più di chiunque altro è stato il suo formidabile gregario Christopher Froome, anche lui inglese e forse ancor più forte del suo capitano in salita, ma il suo compito era fin dall'inizio quello di guidare Wiggins sulle cime delle poche montagne presenti il più davanti possibile ed è ciò che ha fatto, Wiggins avrebbe dovuto poi infliggere i distacchi ai suoi avversari nei 101 km a cronometro disseminati tra le varie tappe ed è proprio ciò che è avvenuto, basta solo pensare che nell'ultima cronometro da Bonneval a Chartres di 53 km nel quale Wiggins ha trionfato(in foto) ha inflitto 1'01'' al secondo, Christopher Froome appunto, segno che nelle prove contro il tempo non ha rivali, si tratta della prima volta nella storia di una vittoria del Tour da parte di un inglese.
A completare il podio il suo gregario Froome e l'italiano Vincenzo Nibali, uno dei pochi assieme a Jurgen Van den Broeck(4° in generale) a provare a scardinare la corazzata britannica e di questo ne va reso merito, la grande delusione è stato Cadel Evans giunto solo 7° al termine della "Gran Boucle", segno inevitabile che l'età scorre inesorabile per tutti.
Ma non solo maglia gialla, al Tour molto importante è la maglia verde ovvero quella della classifica a punti generalmente riservata ai velocisti, ad aggiudicarsela quest'anno è stato il solo ventiduenne slovacco "italico" della Liquigas Cannondale Peter Sagan che ha stracciato la concorrenza di Greipel(Lotto), Goss(Orica) e Cavendish(Sky), quest'ultimo poco supportato dalla squadra per concorrere a questa speciale classifica in quanto essa impegnata per la maglia gialla, ma era già tutto prefissato dal principio, a far la differenza per il giovane slovacco sono stati gli arrivi sugli "strappetti" sopratutto nelle prime tappe e la sua buona tenuta in salita che gli ha permesso di far bottino di punti dove i normali velocisti non potevano farcela.
Altra ambitissima maglia è quella a Pois, ovvero quella riservata agli scalatori, a vincerla quest'anno è stato il combattivo Thomas Voeckler(Europcar), conquistata con delle fughe importanti nelle tappe con le grandi montagne, fughe che tra l'altro è sempre riuscito a condurre all'arrivo conquistando in entrambi i casi la vittoria, corridore arcigno, combattivo e che raramente sbaglia nelle sue scelte.
La maglia bianca ovvero quella riservata al miglior giovane è andata a Tejay Van Garderen(BMC), il giovane corridore americano ha spazzato via la concorrenza del promettente francese Thibaut Pinot anche lui messosi in luce con una vittoria di tappa, entrambi sono corridori dalle rosee aspettative.
Per concludere la classifica riservata ai team, la Radioshack è riuscita a spuntarla su tutti gli altri grazie ai buoni piazzamenti in classifica generale di molti dei suoi corridori, come Zubeldia, Kloden e Monfort.
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