venerdì 30 dicembre 2011

Ennesimo sequestro di un mercantile

Il 27 Dicembre è stata catturata una nuova nave appartenenente alla grande flotta Italiana della Marina Mercantile,stavolta si è trattato della Enrico Ievoli della Compagnia napoletana Marnavi dell'armatore Domenico Ievoli,molti si domanderanno lecitamente come sia possibile che cinque pirati a bordo di un motoscafo possano catturare venti membri di equipaggio e l'intera nave,ebbene,il tutto è presto detto.

Spesso,molte navi,come appunto petroliere e portarinfusiere(comunemente chiamate bulk,tipo di nave che trasporta carico alla rinfusa come ad esempio grano,semi di soia,ferro e così via)viaggiano molto basse e ad una velocità moderata,ecco perchè non è così difficile salire a bordo con mezzi veloci,inoltre i pirati sono armati fino al collo al contrario dei marittimi al quale viene affidata unicamente la protezione delle navi delle varie marine militari mondiali e su esplicita richiesta dei singoli armatori delle navi di un equipaggio addetto alla sicurezza.
Tuttavia i costi relativi a tale servizio non sono indifferenti giornalmente,per questo spesso ci si affida unicamente alla speranza che si transiti in acque "tranquille" o che la zona sia adeguatamente pattugliata dalle marine militari,ma purtroppo non è spesso così,nonostante tale pattugliamento è impossibile salvaguardare tutte le navi in transito in quel bacino di mare ed è per questo che di tanto in tanto(ultimamente un pò troppo spesso) l'azione di pirateria riesce.

Ma perchè questi pirati attaccano le navi?

Per il tesoro!Può sembrare una risposta stupida e che ricorda tanto Capitan Uncino o Jack Sparrow,ma in fondo non lo è così tanto perchè spesso i manteriali che trasportano le navi sono petrolio o ricchezze prelevate proprio dai giacimenti africani o dell'Oman o dell'Arabia e ovviamente le ricchezze dei proventi di tali giacimenti non arrivano certo alle popolazioni che vivono in quelle zone,per cui essi assaltano le navi per protesta e per chiedere indietro il denaro che spetterebbe loro attraverso un riscatto per rilasciare navi e relativi equipaggi,tuttavia è ovvio che i poveri naviganti non hanno molte colpe riguardo questo mondo di marketing e ricchezze,fanno soltanto il loro lavoro e seguono la propria passione,navigare per mare.

Cosa sta facendo il Governo Italiano per risolvere il problema?


In passato si è fatto ben poco,come spesso vi è capitato di sentire si agisce ormai solamente a fatto compiuto,l'impiego di forze armate per sconfiggere la pirateria ha rappresentato senz'altro un aiuto non indifferente,ma ad esempio la Marina Militare Italiana impiega una sola nave per l'operazione,la Grecale,in parole povere,le forze impiegate non sono affatto sufficienti per debellare il problema.
Non esiste ancora alcuna legge al riguardo,ma un'accordo tra Confitarma(Confederazione Italiana Armatori) e Stato che permette ai singoli armatori di richiedere a proprie spese personale militare addestrato a bordo,per fortuna un iter legislativo al riguardo è in corso,ma ovviamente ci vorrà molto,forse troppo tempo prima che possa entrare in vigore.

E i naviganti?perchè continuano a farlo sapendo di rischiare la vita?


Navigare è uno dei lavori più affascinanti,quanto pericoloso,così appagante,quanto logorante,così formativo,quanto limitante,tuttavia un famoso detto latino afferma:

Navigare necesse est vivere non est necesse


Navigare è necessario,vivere no


ed è proprio questo che spinge ogni navigante a farlo sempre e comunque.



Nessun commento:

Posta un commento

Commentate liberamente tenendo sempre ben a mente gli ideali del rispetto.