Non sono più le luci delle bombe quelle che volteggiano nel
cielo di Sarajevo ma i fuochi d’artificio per i festeggiamenti della
qualificazione al mondiale da parte della Bosnia Erzegovina, sarà la prima
volta per il paese balcanico dopo la separazione da l’ex Jugoslavia.
Migliaia di persone si sono riversate in strada per
festeggiare questo traguardo storico da parte della nazionale del proprio
paese, un riscatto calcistico che fa venir fuori la vera essenza di questo
sport, le opportunità di riscatto ed i momenti felici che può offrire, tra i
protagonisti della cavalcata bosniaca anche gli “italiani” Lulic e Pjanic e il
giocatore del Manchester City Edin Dzeko, quest’ultimo a l’epoca della guerra
aveva solo 10 anni e ricorda benissimo quando al suono della sirena dovevano
correre nei bunker sotterranei per ripararsi dalle bombe, ora a riecheggiare
fra le strade e le case non sono più le sirene a le trombe e le urla in festa
di un popolo che dopo anni di buio rivede una luce e gli anni di battaglie per
poter rivendicare il proprio orgoglio nazionale agli occhi del mondo intero.
La Bosnia ha ottenuto la qualificazione vincendo un girone (
Gruppo F) non certo impossibile ma nel quale non era certo la favorita per il
biglietto diretto verso il Brasile, decisivo la vittoria ne l’ultima partita in
trasferta contro la Lituania, un pareggio avrebbe condannato i balcanici ai
play-off, che avevano già disputato nel 2010 perdendo contro il Portogallo, stavolta le
cose sono andate diversamente ed ora la compagine bosniaca non vuol certo
fermarsi al ruolo di comparsa e vuole recitare un ruolo quantomeno di outsider
nella manifestazione principe del gioco del calcio ovvero la coppa del mondo, i
nostri migliori auguri quindi alla Bosnia Erzegovina.
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